Per celebrare il ventesimo anniversario, l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha progettato nel 2021 una grande iniziativa: un cammino unico, da Caterbury a Santa Maria di Leuca per mostrare e celebrare tutte le tappe della storica Via Francigena che comincia in Inghilterra e attraversa la Francia, la Svizzera e l’Italia. Tale progetto è stato già presentato e descritto al seguente nel sito ufficiale Road to Rome 2021 ma anche in questo blog (qui)
Alla fine sono stati percorsi 3200 Km di viaggio lento, 115 giorni on the road raccontati e documentati da blogger, videomaker, camminatori e persone locali coinvolte all’arrivo di ogni tappa, a promozione dei territori, del turismo sostenibile e come simbolo di ripartenza dopo i difficili mesi della pandemia dovuta al Covid-19.
Inutile sottolineare l’entusiasmo per essere stato uno dei protagonisti delle tappe finali, 11 per l’esattezza, da Bari a Santa Maria di Leuca.
Qui trovate anche il video di lancio ufficiale del #RoadtoRome2021
Da metà Giugno, per tutta l’estate 2021 e anche tutto il mese di settembre ho seguito sui profili Social (Facebook, Instagram e Web) questo grande progetto. Myra, la social media manager di questo evento (Facebook, Instagram) ogni giorno ha raccontato la tappa, fatto conoscere le persone che si erano unite, documentato gli incontri istituzionali, condiviso gli episodi stravaganti ma soprattutto ha fatto scoprire con le immagini una infinita lista di bellezze turistiche.
Il 7 Ottobre era il grande giorno della mia partenza alla volta di Bari, e il giorno successivo sarebbe cominciata l’avventura al Road to Rome per le 11 ultime tappe.
Il mio zaino e le mie scarpe erano pronte, la mia testa anche. Ero preparato ed anche carico. Finalmente, mi ripetevo. Non vedo l’ora.
Eccomi a Bari, a Bari vecchia per l’esattezza. Ho appena lasciato lo zaino nel mio ostello. Corro, sento tanti rumori, mi ritrovo nella tavolata del Road to Rome per cena. Non conosco nessuno, ma è come se li conoscessi da settimane. Il giorno successivo danno pioggia. Danno brutto tempo per i prossimi 3 giorni a dire il vero, non mi interessa: si comincia!
La prima tappa è stata una delle più belle, lungo la costa incontriamo parecchie pescherie, in realtà capannoni veri e propri, ognuno con da parte un negozietto e il pescato del giorno in bella vista. Come detto non conosco nessuno, ma parlo con tutti. Mi viene in mente la famosa frase: “Non ci sono estranei, solo amici che non hai ancora incontrato“: verissimo!
Il mio secondo giorno (in realtà è già il giorno 104 dell’intero Road to Rome) ho visto le classiche 4 stagioni scozzesi (si, in Puglia) c’è molto freddo in partenza e molte nuvole sono minacciose. Nelle ore centrali il sole ci tiene compagnia e raggiungiamo Polignano a Mare, sicuramente uno dei paesi più famosi da visitare. Dopo la sempre gradita accoglienza comunale ci mettiamo in cammino sempre lungo mare, paesaggi unici, il mare si arrabbia, la pioggia ci investe! Monopoli ci accoglie, siamo stanchi, bagnati ma felici.
Terza tappa e tempo sempre incerto. E’ una meraviglia questa zona della Puglia ricca di colture (cime di rapa, cicoria, cavoli) ed ulivi secolari (non ancora colpiti dalla malattia della Xylella). Bellissima anche la storica regione degli Scavi di Egnazia nel comune di Fasano. A Torre Canne assistiamo alla famosa Pizzica con un’abbondante porzione di panzerotti fritti locali.
La quarta tappa è stata tutta lungo mare da Torre Canne a Torre Santa Sabina. La delegazione AEVF si è recata invece ad Ostuni, per una giornata ci siamo separati. Memorabile il temporale serale che ci ha raggiunto, probabilmente erano mesi che non pioveva così tanto.
Nonostante qualche acciacco (tendinite!) la quinta tappa ci ha regalato meloni dolci (raccolti da un campo abbandonato), viste sul mare del Salento da favola e una grande accoglienza della delegazione locale: Brindisi e le antiche strade. Dopo la visita alla Chiesa di Santa Maria al Casale, visino all’aeroporto, ci accoglie a braccia aperte Brindisi! Accoglienza 10 e lode e le bellezze locali ci faranno ricordare a lungo questa giornata. Siamo a metà della mia avventura, la fine del Road to Rome si avvicina.
Il sesto giorno di cammino ci porta a Torchiarolo. Antiche masserie, scavi storici e tradizioni. Non è sicuramente una zona turistica in questo periodo ma è questo il bello. Sono felice: viaggiare riempie l’anima.
Decine di turbine eoliche e tantissimo vento ci fanno arrivare a Lecce. Questa è stata la mia settima tappa, negli occhi e nella mente sono rimasti gli ulivi secolari ammalati e senza foglie (purtroppo alla Xylella non si è ancora riusciti a trovare una soluzione) e il bellissimo centro storico di Lecce. Una meraviglia, nonostante il vento forte e gelido che ha disturbato il nostro arrivo e la nostra breve permanenza nello storico capoluogo salentino.
L’ottavo giorno è molto freddo e la situazione è inusuale, ma i veri protagonisti sono gli scenari: il castello di Acaya è un gioiello, i comuni che attraversiamo (Acquarica e Vernole) sono fuori dal tempo, l’arrivo a Martano è un misto di pioggia e strade vuote. Il clima è diverso dalla prima settimana, sembra che il tempo sia complice dei sentimenti strani e contrastanti di una fine che si avvicina veloce.
Il giorno successivo si arriva a Otranto. La tappa alla fine si rivela una delle mie preferite. Abbiamo attraversato diversi piccoli centri abitati, ma cito Cannole per la sua gente, i suoi colori e le loro manifestazioni d’affetto verso noi simbolo della Via Francigena. Il gruppo è sempre più grande, rispetto all’inizio siamo molti di più. Le facce che incrocio non sono sempre conosciute, ma il sorriso che ti torna indietro è unico. La giornata si chiude nel meraviglioso castello di Otranto, dove assistiamo ad un incredibile concerto del gruppo La Cantiga de la Serena: strumenti medioevali per una performance dedicata alla #ViaFrancigena
Penultimo giorno fino a Vignacastrisi. Il tempo finalmente è bello e dopo uno scenografico tratto di costa a sud di Otranto ci fermiamo per il pranzo a Le Costantine. Accoglienza, sorrisi e i canti di Antonio Castrignanò ci tengono impegnati, forse il cammino è già finito e non ce accorgiamo. Sento un misto di libertà e tristezza che mi confonde.
L’arrivo a Santa Maria di Leuca è stato un mix di emozioni. E’ stato l’ultimo giorno dei miei 12, ma è stato anche l’ultimo giorno di un grande progetto. La stessa AEVF ha giustamente definito l’ultimo giorno come un arrivo epico. Un’esperienza da vivere. Un’esperienza vissuta pienamente.
Il tempo dei festeggiamenti è durato un baleno e il ricordo di questa avventura rimarrà indelebile nella mia testa e nel mio cuore. Ringrazio tutti, le persone conosciute, tutti gli organizzatori dell’associazione AEVF, le persone locali incontrate per caso e che forse non riconoscerei per strada. Il messaggio che vorrei lasciare è il seguente:
Non te ne pentirai. Se è bene, è meraviglioso. Se è male, è esperienza – Victoria Holt